Difficoltà Lavorative e Orientamento Professionale
Percorso di Consulenza Psicologica in Caso di Difficoltà Lavorative e Professionali
Sul luogo di lavoro passiamo molte ore della nostra vita, solitamente dal lavoro svolto dipendono sia le proprie basi economiche che per molti il senso di realizzazione percepito nella propria vita. Non stupisce quindi che nel contesto lavorativo possano nascere insoddisfazioni, conflittualità, delusioni e ogni tipo di difficoltà.
Inoltre può esserci il timore di perdere il posto, di non ottenere la tanto ambita promozione, di essere trasferiti a mansioni meno gratificanti. Si può ritrovarsi vittime di mobbing e vivere come un incubo ogni ora trascorsa in ufficio. Oppure si può essere disoccupati, cercare da mesi un nuovo lavoro, senza riuscirvi. Ma anche un neolaureato che si accinge ad affrontare il mondo del lavoro dovrà confrontarsi con mille dubbi, da dove iniziare, come capire che cosa davvero vuole e deve fare?
Difficoltà lavorative
L’orientamento professionale
Percorsi di Crescita Personale a Firenze
Difficoltà Lavorative
Le problematiche sul mondo del lavoro possono essere caratterizzate da difficoltà comunicative, derivanti da una bassa autostima, legate a difficoltà nella gestione delle emozioni o a un periodo di intenso stress, oppure più specifiche, come ad esempio il mobbing, lo stress lavoro correlato, la sindrome da burnout o la cosiddetta sindrome dell’impostore.
Con mobbing (dall’inglese to mob, assalire in gruppo) si intende l’insieme di comportamenti aggressivi e molesti, sia fisici che verbali esercitati da una persona, o da un gruppo di persone, nei confronti solitamente (ma non esclusivamente) di un unico individuo. Sebbene in Italia si preferisca riservare il termine di bullismo per l’ambito scolastico e quello di mobbing per l’ambito lavorativo, nella letteratura internazionale non è raro che al termine mobbing sia preferito quello di workplace bullying. Sovrapposizione dei termini giustificata da molte similitudini riscontrabili nei due distinti ambienti. Quale che sia il termine adottato la problematica è molto pesante per chi la subisce e, oltre all’intervento sul piano legale, può facilmente richiedere un percorso di sostegno psicologico mirato per la vittima.
Lo stress lavoro correlato viene solitamente definito come la percezione di squilibrio avvertita dal lavoratore quando le richieste dell’ambiente lavorativo eccedono le capacità individuali per fronteggiare tali richieste.
Le conseguenze possono variare da frequenti mal di testa, a disturbi gastrointestinali, disturbi del sonno, sindrome da fatica cronica o altro. Le professioni di aiuto (ma anche le altre mansioni che prevedono il contatto interpersonale) possono essere soggette a burnout, ovvero a un “esaurimento emotivo” caratterizzato da deterioramento dell’impegno nel proprio lavoro, senso di alienazione e disinteresse nei confronti degli utenti cui è rivolto.
La cosiddetta “sindrome dell’impostore” è caratterizzata dalla sensazione di non meritare il proprio successo, di averlo ottenuto con l’inganno, inducendo gli altri a sovrastimare il proprio valore e le proprie capacità, da cui deriva il terrore persistente di essere scoperti in quanto “impostori”. L’insicurezza provata può facilmente peggiorare l’efficacia lavorativa, in una sorta di “profezia autoavverante” che concretizza proprio l’incapacità tanto temuta. Sul versante opposto si colloca invece un’eccessiva tendenza al vittimismo, che sul piano lavorativo può portare ad attribuire ogni responsabilità (compresi i nostri errori) ad altre persone dalle quali ci si sente perseguitati (ma diversamente dai reali casi di mobbing non lo siamo).
Il percorso di consulenza psicologica parte dal preliminare aiuto a distinguere tra le problematiche intrinseche alla tipologia di lavoro, derivanti da problematiche relazionali sul luogo di lavoro, o dalla dispercezione dei propri meriti. Tutti aspetti che possono confondersi in un unico malessere emotivo ma che richiedono distinti interventi di problem solving.
Quando, ad esempio, la sofferenza dovesse derivare da una mansione sgradita, da orari notturni o troppo lunghi, o da altre caratteristiche intrinseche al ruolo lavorativo, il percorso si concentrerà sull’individuare e soppesare alternative al fine di stimolare un processo di cambiamento o, viceversa, di maggiore accettazione del lavoro svolto a seguito di una più approfondita valutazione dei vantaggi e degli svantaggi in essere.
Nei confronti di problematiche relazionali dovrà innanzitutto esserne accertata la natura. Ben diverso è chiaramente essere sottoposti a mobbing o condividere quotidianamente l’ufficio con un collega “semplicemente” sgradevole. Nelle circostanze più gravi andranno valutate anche eventuali azioni legali. In tutti i casi sarà utile uno specifico training all’assertività e alla comunicazione efficace.
Un aiuto nel difficile compito di conoscere se stessi sarà utile sia a consolidare la fiducia in sé che a maturare autovalutazioni oggettive. Scriverlo può sembrare superfluo ma non lo è. Ad esempio, una persona con eventuali tendenze narcisistiche, rischierà facilmente di trovare in un nuovo lavoro problematiche similari a quelle che l’hanno portata a lasciare il precedente. Lo stesso rischierebbe di accadere a una personalità tendente all’eccessiva autocritica, o predisposta alla già menzionata “sindrome dell’impostore”.
Dovrebbe adesso essere chiaro perché di ogni problematica sia innanzitutto necessario individuare le causa, o le cause, più in profondità di quanto possa apparire. Quando oppressi dalla sofferenza è difficile osservare le proprie problematiche da prospettive diverse da quelle abituali, ma spesso per trovare il “bandolo della matassa” è richiesto proprio di osservare la situazione da altri punti di vista. Se necessario aiutati e guidati da uno psicologo.
L’Orientamento Professionale
L’orientamento professionale è rivolto sia a chi è alla ricerca del primo lavoro al termine degli studi, o desidera cambiarlo, che a chi sente il bisogno di aiuto nella scelta del percorso di formazione più adatto. La consulenza psicologica favorisce la conoscenza di sé, delle proprie competenze, delle proprie aspettative, di quali attività sono gradite e gratificanti, dei propri veri desideri. Talvolta tutto ciò è come avvolto in “una nuvola di fumo” e non si sa da dove partire.
Alcune domande possono guidare a fare chiarezza. Ad esempio: “Del lavoro dei sogni desideri la posizione o davvero ti piace il suo quotidiano svolgimento?”, “Quali aspetti maggiormente riescono a motivarti nelle difficoltà?”, “Senti la tua preparazione adeguata al lavoro che desidereresti, oppure no, e perché?”. Nel corso dei colloqui emergeranno questi e molti altri aspetti che contribuiranno a rendere sempre più chiaro come delineare la strategia di career counseling.
A seguito di questa indagine preliminare il percorso prevede la stesura di un bilancio delle competenze, la valutazione delle cosiddette hard e soft skills, eventuali esercizi di role-playing (simulazione di situazioni lavorative reali) ed infine la redazione guidata di un curriculum vitae specificatamente orientato alla posizione cercata.
La durata è personalizzata sulla base della situazione e degli interventi richiesti. Può variare da pochi incontri (anche solo sei) se limitata agli aspetti specifici di orientamento, per assestarsi su durate che saranno volta volta concordate, se saranno richiesti interventi di gestione delle emozioni, di riduzione dello stress, di conoscenza di se stessi, di miglioramento dell’autostima e/o delle capacità comunicative, o focalizzati su altri specifici aspetti.
Dott. Benedetto Tangocci
Percorsi di Consulenza Psicologica Difficoltà Lavorative, a Firenze
Come Psicologo e Psicoterapeuta a Firenze offro percorsi di consulenza psicologia in caso di difficoltà lavorative presso il mio studio in Via Filippo Corridoni, 18 a Firenze (Zona Statuto/Rifredi).
Lo studio è facilmente raggiungibile in Tramvia (T1 – fermata “Poggetto”) ed è proprio davanti al parcheggio della Coop di Piazza Leopoldo, attualmente gratuito.
Sono disponibile telefonicamente al 3534143916 (durante le sedute non posso rispondere, per cui lasciate un messaggio e vi contatterò appena possibile) o via mail a psicologotangocci@gmail.com.