Intervenire sui disturbi ossessivo-compulsivi a Firenze

I disturbi ossessivo-compulsivi

Nella categoria dei disturbi ossessivo-compulsivi rientrano anche altri disturbi, molto specifici come i disturbo di disformismo corporeo, il disturbo da accumulo, o la tricotillomania (strapparsi i peli). Per quanto tra loro molto diversi nei sintomi, si tratta di disturbi che hanno in comune la difficoltà, per chi ne soffre, di interrompere i pensieri e/o i comportamenti che li caratterizzano.

Che cosa sono le ossessioni e le compulsioni
Diversi tipi di ossessioni e di compulsioni
Una passione inconsueta può essere considerata una compulsione?
L’intervento con i disturbi ossessivo-compulsivi
Psicoterapia per i disturbi ossessivo-compulsivi a Firenze

Che cosa sono le ossessioni e le compulsioni

Vediamo meglio che cosa è il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) e in particolare che cosa sono le ossessioni e le compulsioni.

Secondo il Manuale Diagnostico Statistico (DSM5):

  • Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti che sono vissuti come intrusivi e indesiderati e che nella maggior parte degli individui causano ansia o disagio marcati. Il soggetto tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni (cioè mettendo in atto una compulsioni).

  • “Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (per esempio, lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (per esempio, pregare, contare, ripetere parole mentalmente) che il soggetto si sente obbligato a mettere in atto in risposta a un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente. I comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre l’ansia o il disagio o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; tuttavia questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi.”

Diversi tipi di ossessioni e compulsioni

I contenuti delle ossessioni e/o delle compulsioni possono essere i più vari. Anche se alcuni temi sono molto comuni, come ad esempio quelli:

  • di contaminazione (ossessione di poter essere contaminati, con compulsioni a eccessivi lavaggi);

  • di simmetria (ossessione per la simmetria, con compulsioni di ripetizione, ordine o di conteggio);

  • di controllo (ossessione di avere scordato di adempiere a un compito, con compulsione al verificare più volte);

  • di danno (timore ossessivo di arrecare danno a se stessi o agli altri a meno che si mettano in atto specifiche compulsioni);

  • di superstizione (nel quale entra in atto il “pensiero magico” che comporta la compulsione per specifici “rituali magici”).

Non rientrano invece nel disturbo ossessivo compulsivo, né le eccessive e ricorrenti preoccupazioni tipiche dei disturbi d’ansia, né le dipendenze, come ad esempio quella da gioco d’azzardo, poiché si tratta di pensieri e di comportamenti propri di altra condizione psichica.

Una passione inconsueta può essere considerata una compulsione?

Occorrono anche alcune considerazioni su aspetti che non devono essere confusi con le ossessioni o con le compulsioni.

Innanzitutto un’ossessione, per essere tale deve essere vissuta dal soggetto come intrusiva e indesiderata. Diversamente potrebbe semmai trattarsi di “una passione inconsueta” ma, finché a una persona fa piacere trascorrere molto tempo con dei suoi pensieri, o delle sue immagini mentali, non si può parlare di ossessione.

Analogamente, un azione mentale frequente e quotidiana, come ad esempio la ripetizione di uno specifico mantra, non può normalmente essere considerata una compulsione, poiché di solito è una pratica consapevolmente scelta dal soggetto con finalità diverse dal tentare di ridurre l’ansia o il disagio provocati da un’ossessione. Diverso naturalmente sarebbe se il soggetto si sentisse obbligato a ripetere mentalmente un suono (anche se fosse lo stesso mantra) e, pur desiderandolo, non riuscisse a smettere per timore delle conseguenze derivanti dalla sua omissione.

In pratica, in questo ambito, un pensiero o un comportamento per quanto strani possono sembrare all’esterno, non possono essere considerati un disturbo a meno che siano indesiderati dalla persona stessa.

In termini tecnici si parla di pensieri o di comportamenti egodistonici (ovvero non in sintonia con i propri desideri) e pertanto non egosintonici (in sintonia con i propri desideri).

L'intervento con i disturbi ossessivo-compulsivi

Proprio perché il paziente affetto da Disturbo Ossessivo Compulsivo, vive come indesiderate le sue ossessioni e le sua compulsioni, non è utile tentare di convincerlo che non dovrebbe mettere in atto tali pensieri o comportamenti. Difatti egli già vorrebbe esserne liberato, ma non riesce a farlo.

Inoltre, spesso – anche se non sempre – il paziente comprende razionalmente che i suoi timori sono eccessivi o che non sarebbero veramente provocati dalla mancata esecuzione delle sue compulsioni. Tuttavia tale comprensione, se al solo livello razionale, non è sufficiente a tranquillizzare, ecco perché è necessario per prima cosa stimolare una comprensione basata sull’esperienza.

Per questo motivo il paziente è innanzitutto incoraggiato, da prima nell’ambiente protetto del setting terapeutico e con opportune tecniche, a sperimentare in prima persona la graduale riduzione dei comportamenti abitualmente messi in atto. In tal modo diviene possibile mostrare con l’esperienza diretta che da tale riduzione non derivano le conseguenze temute e si compiono i primi passi per liberarsi da tale schiavitù.

In un secondo momento è altresì importante comprendere gli aspetti simbolici sottostanti agli specifici contenuti del disturbo. Molto probabilmente un ossessione per la pulizia avrà una genesi diversa da un’ossessione per la puntualità. Diviene pertanto importante comprendere perché la persona in questione ha sviluppato proprio quel tipo di ossessioni e non di altre.

Alcuni modelli terapeutici sottovalutano questo aspetto e sono maggiormente orientati alla remissione dei sintomi. Tuttavia una remissione è cosa ben diversa da una guarigione che, in ambito psicoterapeutico, è strettamente legata alla comprensione dei propri vissuti interiori. Per questo anche questa fase è essenziale nel trattamento e non dovrebbe mai essere sottovalutata.

Psicoterapia per disturbi ossessivo-compulsivi a Firenze

Come Psicologo e Psicoterapeuta a Firenze offro una Psicoterapia specificamente rivolta ai disturbi ossessivo-compulsivi presso il mio studio in Via Filippo Corridoni 18 a Firenze (Zona Statuto/Rifredi).
Lo studio è facilmente raggiungibile in Tramvia (T1 – fermata “Poggetto”) ed è proprio davanti al parcheggio della Coop di Piazza Leopoldo, attualmente gratuito.

Sono disponibile telefonicamente al 3534143916 (durante le sedute non posso rispondere, per cui lasciate un messaggio e vi contatterò appena possibile) o via mail a psicologotangocci@gmail.com.

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