Psicologo per Autostima e Crescita Personale

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Aumentare la Propria Autostima e Favorire la Crescita Personale

L’autostima è il modo in cui si guarda a se stessi. La stima che riteniamo di dover avere per noi stessi. Ma quanto è oggettiva la nostra valutazione? E quanto è stabile? Quanti di noi si sono visti nei versi cantati da Edoardo Bennato?
Un giorno credi di esser giusto e di essere un grande uomo, in un altro ti svegli e devi cominciare da zero”.

Oscillare tra le due opposte polarità di esaltazione e di svalutazione è molto comune. Ma dove sta il problema, davvero siamo a volte persone così belle e altre così brutte? Oppure ci valutiamo erroneamente quando ci vediamo grandi o, viceversa, quando sentiamo di dover cominciare da zero?
Molti siti vi diranno che non dovete mai svalutarvi e che investire su un costante pensiero positivo vi consentirà una crescita esponenziale e il raggiungimento di tutti i vostri obiettivi. La promessa è allettante, ma ben poco realistica. Per questi autori l’autostima desiderata è quella mantenuta al massimo livello, talvolta al costo della perdita del rapporto con la realtà. Questo però non è certo un approccio che tenga conto del reale funzionamento della nostra psiche.
Vediamo meglio le dinamiche in atto.

Autostima e Concetto di Sé
Curare le Problematiche di Autostima
Percorsi con Psicologo per Autostima e Crescita Personale

Autostima e Concetto di Sé

Come già osservato dal grande psicologo William James l’autostima può essere definita come il rapporto tra il Sé percepito di una persona e il suo Sé ideale.
Il concetto di Sé è trasversale a tutta la psicologia e esplorato nelle sue sfaccettature da tutti i principali autori. Una descrizione esaustiva di cosa sia il Sé ci porterebbe troppo lontano, ma una buona approssimazione può essere affermare che il Sé rappresenti la totalità degli aspetti psichici. Vista nel suo insieme una totalità non ci consente un’analisi, si staglia monolitica e impermeabile a ogni ipotesi. Pertanto gli studiosi hanno tracciato delle mappe per distinguerne le parti e comprenderne le dinamiche. Occorre ricordare che ogni “mappa non è il territorio”, bensì si limita a riportare gli aspetti che desidera evidenziare, come esistono cartine politiche, idrogeologiche, climatiche o altimetriche, con lo stesso criterio le mappe psicologiche del Sé appaiano diverse ogni volta che si focalizzano su aspetti distinti, non sono contrapposte ma complementari.
Nel nostro caso la mappa più utile a parlare di autostima distingue tra Sé percepito, Sé normativo, Sé ideale e Sé reale:

  1. Il Sé reale non è altro che una visione oggettiva di come effettivamente siamo.
  2. Il Sé percepito è la considerazione di sé che l’individuo elabora in base alle caratteristiche, dal suo punto di vista, presenti o assenti nella sua vita.
  3. Il Sé normativo è frutto dell’insieme delle caratteristiche che l’individuo sente richieste dalla sua educazione e più in generale dalla società di appartenenza.
  4. Il Sé ideale riassume come l’individuo vorrebbe essere, l’immagine della persona che ci piacerebbe essere.

Come abbiamo visto il rapporto tra Sé percepito e Sé ideale determina la nostra autostima che può tuttavia essere una sana autostima, una bassa autostima, ma anche un’autostima ipertrofica o narcisistica.
Si ha una sana autostima quando il Sé percepito si avvicina al Sé reale, non nascondendo a se stessi pregi o difetti, entrambi accettati come parti di sé, e il Sé ideale ha raggiunto un equilibrio con il Sé normativo (norme troppo rigide e non rispettabili generano sensi di colpa, una eccessiva carenza di norme predispone alla sociopatia) e si prefigge mete accessibili e gratificanti. Una sana autostima consente sia di resistere alla frustrazione di eventuali fallimenti che, nelle occasioni di successo, “di restare con i piedi per terra”, evitando che eccessive esaltazione facciano perdere la capacità di valutare oggettivamente se stessi e le situazioni.
Una bassa autostima può derivare da una eccessiva rigidità nel valutare se stessi, dall’introiezione di norme troppo rigide per potervisi realisticamente conformare, dal prefiggersi obiettivi troppo ambiziosi, ma anche dal non prefiggersene per sopraggiunta rassegnazione. Avere una bassa autostima diminuisce la resilienza alle sfide della vita, davanti alle quali si è fragili, con elevato rischio che anche piccole difficoltà scatenino attacchi d’ansia o periodi di tono di umore depresso.
Un’autostima ipertrofica, come nel caso di individui narcisisti, può derivare sia da una dispercezione di sé, orientata a eccessivo senso di grandiosità, che da una inadeguata introiezione delle norme sociali o da un Sé ideale ricalcato sul Sé percettivo, sebbene ben distante dal Sé reale. Sovente inoltre la condizione è reattiva a un inconscio senso di inadeguatezza che si tenta in tal modo di nascondere a se stessi. Avere un’autostima ipertrofica può essere esaltante, ma facilmente corrode ogni relazione interpersonale, finché alimentare il senso di grandiosità diventa via via più arduo, la sofferenza sempre più difficile da nascondere anche ai propri stessi occhi, e sopraggiunge il rischio di crollo, con possibili esiti psicopatologici.
Tanto più un’autostima sarà sana, basata sulla conoscenza e l’accettazione di sé e su ideali realistici e perseguibili, tanto più sarà anche stabile. Diversamente l’oscillazione tra sentirsi “grandi” o “dover cominciare da zero” non deve stupire, non è che la naturale compensazione di valutazioni dispercettive, volta volta esaltate dalla speranza o affossate dalle delusioni.

Curare le Problematiche di Autostima

Vera cura di problematiche di autostima non è quindi ripetersi pensieri positivi, dal sicuro effetto lenitivo, finché il confronto con la realtà non rischia di mostrarne l’infondatezza, bensì un percorso di crescita personale, basato sulla consapevolezza. L’esortazione iscritta nel tempio di Apollo a Delfi, “Conosci te stesso”, è quanto mai attuale a ogni percorso di crescita personale. Non può esistere crescita, che non sia puramente illusoria o francamente abnorme, che non consista nella progressiva integrazione delle parti di Sé tramite l’acquisizione di sempre maggiore consapevolezza. In quest’ottica si muove il processo che Carl Gustav Jung ha definito di “individuazione”. Tecnicamente lo si può definire come l’approssimarsi dell’Io al Sé tramite la progressiva integrazione delle proprie ombre e dei propri complessi. Una definizione forse complicata ma che non deve spaventare, è utile al professionista per meglio visualizzarsi la “mappa” psicologica. Tuttavia, al netto di tale precisione, si può affermare con maggiore semplicità che il processo di individuazione è un percorso per diventare veramente se stessi. Forse non l’unico ma, con buona probabilità, il più efficace.

Dott. Benedetto Tangocci

Percorsi con Psicologo per Autostima e Crescita Personale, a Firenze

Come Psicologo e Psicoterapeuta a Firenze offro percorsi di aiuto all’autostima presso il mio studio in Via Filippo Corridoni 18 a Firenze (Zona Statuto/Rifredi).
Lo studio è facilmente raggiungibile in Tramvia (T1 – fermata “Poggetto”) ed è proprio davanti al parcheggio della Coop di Piazza Leopoldo, attualmente gratuito.

Sono disponibile telefonicamente al 3534143916 (durante le sedute non posso rispondere, per cui lasciate un messaggio e vi contatterò appena possibile) o via mail a psicologotangocci@gmail.com.

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