Intervenire sui disturbi d'ansia a Firenze

L'ansia e disturbi d'ansia

L’ansia è definita dai vocabolari, ad esempio quello della Treccani, come “Stato di agitazione, di forte apprensione, dovuto a timore, incertezza, attesa di qualcosa”.

Vediamo però meglio che cosa è l’ansia da una prospettiva psicologica

Che cosa è l’ansia e a cosa serve
Quali sono i sintomi dell’ansia
L’intervento con i disturbi d’ansia
Psicoterapia per i disturbi di ansia a Firenze

Che cosa è l'ansia e a cosa serve

I manuali diagnostici, come il DSM5, specificano ulteriormente che, mentre la paura è riferita a una “minaccia imminente, reale o percepita” che sia, “l’ansia è l’anticipazione di una minaccia futura”. Le due reazioni si assomigliano in parte ma presentano anche l’importante distinzione che “la paura è più spesso associata a picchi di attivazione necessari alla lotta o alla fuga e a pensieri e comportamenti di fuga, mentre l’ansia è più frequentemente associata alla tensione muscolare e alla vigilanza in preparazione al pericolo futuro e a comportamenti prudenti o di evitamento”, infine, “i disturbi d’ansia differiscono dalla normale paura perché sono comportamenti eccessivi e persistenti”.

L’ansia può pertanto essere utile a stimolare un’attenta riflessione su quanto dobbiamo affrontare, ma se diventa eccessiva finisce col diventare paralizzante e, diviene un “disturbo” che si rivela controproducente anche al fine di affrontare l’evento temuto.

In tal caso la persona che ne soffre vive in un suo personale inferno, fatto di timori spesso esagerati e si trova per lunghi periodi a dover affrontare un’attivazione fisiologica persistente, molto dannosa per la sua salute psicofisica. Diventa quindi importante intervenire rivolgendosi a uno specialista che sappia aiutare a alleviare tale stato d’animo.

Quali sono i sintomi dell'ansia

Quando l’ansia diviene eccessiva possono manifestarsi molti dei seguenti sintomi, sia fisici che cognitivi e comportamentali.

Tra i più probabili sintomi fisici figurano:

  • Sensazione di mancanza di respiro, o anche respirazione accelerata.

  • Palpitazioni, aumento della frequenza cardiaca.

  • Forti dolori al torace.

  • Tremori; nausea; vertigini.

La persona che soffre di ansia attribuisce spesso questa sintomatologia a delle malattie fisiche che teme di avere e che effettivamente, anche se raramente, potrebbero causare gli stessi sintomi. Compito del medico è valutare se il quadro clinico possa essere causato da cause organiche (e nel caso predisporre i necessari accertamenti) o, come più spesso accade, escluderne la possibilità, riconducendo i sintomi a cause psichiche.

Altri sintomi, meno frequenti ma comunque possibili, che possono spaventare molto il paziente sono conosciuti con i nomi di derealizzazione e depersonalizzazione, ovvero, rispettivamente, le sensazioni di irrealtà di quanto sta accadendo e quella di distacco di se stessi dal proprio corpo.

Si tratta di sensazioni a volte volontariamente ricercate tramite specifici percorsi meditativi o di deprivazione sensoriale, a seguito di lunghi periodi di mancanza di sonno, o per mezzo di specifiche sostanze. Se tuttavia le sensazioni di derealizzazione o di depersonalizzazione sopraggiungono inaspettate possono essere causa di intenso spavento e di forte paura di stare per morire. Anche in questo caso tuttavia, sebbene esistano alcune patologie che in alcuni casi possono provocare dei sintomi simili, si tratta più spesso di sintomi riconducibili a un intenso stato di ansia, o a un attacco di panico in corso, che scompaiano naturalmente nel giro di pochi minuti, col ritorno di uno stato di minore attivazione.

Tra i sintomi cognitivi sono invece comuni:

  • La presenza di un senso di vuoto mentale.

  • Pensieri negativi, sia legati a ricordi spiacevoli che all’immaginare scenari catastrofici.

  • Sensazione di essere costantemente osservati e giudicati dagli altri.

  • La costante e spiacevole sensazione di essere in allarme o in vero e proprio pericolo.

Tra i sintomi comportamentali si osserva principalmente:

  • L’evitare attentamente tutte le circostanze in grado di indurre ansia (ad esempio gli ambienti affollati) e tutti gli stimoli fobici (ad esempio, gli aerei, i ragni, o le gallerie autostradali).

  • Una costante ricerca della scelta più prudente (“meglio prevenire che curare”) che spesso può risultare paralizzante.

  • L’intensa esplorazione dell’ambiente alla ricerca dei possibili pericoli.

  • La ricerca eccessiva di spiegazioni e di rassicurazioni.

  • Una frequente richiesta di sostegno da parte di famigliari e amici (ad esempio per farsi accompagnare nei luoghi che si teme potrebbero presentare dei pericoli).

A seconda della combinazione nella quale questi sintomi si presentano i manuali diagnostici distinguono tra vari disturbi d’ansia e è quindi premura dello psicoterapeuta valutare se siano soddisfatti i criteri per diagnosticare uno specifico disturbo, o se comunque vi siano dei tratti d’ansia sotto soglia per una diagnosi, ma non per questo da sottovalutare.

L'intervento con i disturbi d'ansia

Pur non entrando qui nelle differenze tra i distinti disturbi di ansia, è possibile individuare alcuni aspetti in comune sui quali è necessario intervenire.

Semplificando, si può distinguere tra un primo intervento di tipo cognitivo, che interviene più superficialmente, e uno, che lavora più in profondità, volto alla comprensione degli aspetti emotivi associati al manifestarsi delle difficoltà.

In una prima fase è quindi utile aiutare la persona a contenere la sua risposta ansiogena, riflettendo insieme su alcuni aspetti disfunzionali. Ad esempio è possibile mostrare che, anche se sul momento la strategia di evitamento dello stimolo ansiogeno offe il sollievo derivante dalla sensazione di cessato pericolo, alla lunga è proprio la mancata abitudine ad affrontare la situazione temuta che fa sì che l’ansia si consolidi sempre più.

A questa è altre riflessioni è comunque necessario affiancare un lavoro contemporaneo, o successivo, a seconda dei casi, volto a comprendere il perché la persona negli anni abbia sviluppato la sua tendenza all’ansia. Infatti, se questa fase viene trascurata, l’eventuale successo di un intervento svolto unicamente su aspetti più superficiali si rivela spesso provvisorio e non realmente risolutivo.

Psicoterapia per disturbi di ansia a Firenze

Come Psicologo e Psicoterapeuta a Firenze offro una Psicoterapia specificamente rivolta ai disturbi di ansia presso il mio studio in Via Filippo Corridoni 18 a Firenze (Zona Statuto/Rifredi).
Lo studio è facilmente raggiungibile in Tramvia (T1 – fermata “Poggetto”) ed è proprio davanti al parcheggio della Coop di Piazza Leopoldo, attualmente gratuito.

Sono disponibile telefonicamente al 3534143916 (durante le sedute non posso rispondere, per cui lasciate un messaggio e vi contatterò appena possibile) o via mail a psicologotangocci@gmail.com.

Chiama
× Chat